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Blak Saagan @Live

3 Dicembre | 22.00 | Avionica Circolo Arci

Con base ai margini della laguna veneziana, Samuele Gottardello (in arte Blak Saagan), realizza da anni la propria library music unendo la tradizione delle colonne sonore psichedeliche italiane degli anni 60/70 con la musica elettronica, ambient e drone, sviluppando paesaggi kosmische kraut e post-punk industriali.
Mentre il suo primo disco, A Personal Voyage, esplorava lo spazio, influenzato dal lavoro del cosmologo Carl Sagan, Blak Saagan, con il suo ultimo concept album, Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo, porta gli ascoltatori in una direzione completamente diversa. Li prende per mano e li porta a rivivere una delle pagine più tristi e oscure della storia italiana: il rapimento di Aldo Moro da parte dei terroristi delle Brigate Rosse, nel 1978.
Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo è uno storytelling in tredici capitoli-canzoni, un viaggio tra echi di Brian Eno, Ennio Morricone, John Carpenter, Kosmische Kraut, Egisto Macchi,
Daniela Casa, Goblin e Library Music. L’anno degli accadimenti narrati nel doppio album di Blak Saagan è il 1978, una sorta di anno spartiacque, in cui si trovavano a convivere musica psichedelica, elettronica e post-punk, elementi principali di Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo.
Ogni brano si collega alla vicenda e prende spunto dagli eventi di quei 55 giorni: dall’aggressione alla scorta e rapimento di Moro al ritrovamento del suo corpo nel bagagliaio di una Renault 4. Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo è la colonna sonora di un film che ancora non è stato girato. Si trovano riferimenti ai personaggi che popolarono quelle tragiche giornate, alle lettere che Moro scrisse durante la sua detenzione, alle comunicazioni delle BR, alle trattative e al ruolo incerto dei servizi segreti.
Il titolo è tratto da un brano dell’ultima lettera di Aldo Moro scritta durante la propria prigionia. Ormai consapevole di essere condannato a morte da parte dei suoi sequestratori, scrive: “Vorrei capire come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce sarebbe bellissimo”. Quel “se” condizionale, detto da un uomo di Chiesa, esprime un dubbio del tutto umano, struggente ed universale. Un dubbio che inspira e che chiude (o non chiude) la storia che Blak Saagan racconta. Una storia lineare, con un inizio ed una fine, ma che si prende momenti per deviare nell’oscuro, nel nascosto, nel segreto.
Nella sua opera Blak Saagan mescola fatti accertati con verità presunte, istantanee ancora secretate di una tragica vicenda e fatti di cronaca acclarati.

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