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LACENO D’ORO 48: TUTTI I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa con la premiazione dei vincitori la 48esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival di Avellino.

È Zinzindurrunkarratz di Oskar Alegria a vincere il Premio “Laceno d’Oro 48”, sotto il giudizio della giuria composta dalla regista e direttrice artistica del Festival Internazionale del Cinema di La Roche-sur-Yon Charlotte Serrand, dal critico cinematografico Daniele Dottorini e dal regista Alessandro Comodin. Il film, a cui va il premio di Euro 3000, segna “un ritorno alla fantasmagoria dell’origine del cinema. Una visione affascinante, originale e commovente, ricamata con gli strumenti più semplici e rudimentali. Un viaggio epico, pieno di ironia e tenerezza”.

Premio speciale “Laceno d’Oro Doc” 2023 per Facing darkness di Jean-Gabriel Périot“un film che ci ricorda quanto è inesauribile un archivio e urgente la testimonianza diretta di coloro i quali l’hanno creato per sopravvivere all’orrore. Per il suo modo diretto, semplice e senza compiacimenti di fare riecheggiare nel presente le immagini del trauma dell’assedio di Sarajevo e per renderle universali. A monito per il nostro futuro”.

“Gli occhi sulla città” è stato assegnato a The secret garden di Nour Ouayda, che si aggiudica il premio di Euro 1500, da questa giuria: il regista Gianluca Matarrese, il direttore artistico del Sicilia Queer filmfest Andrea Inzerillo e la regista Salka Tiziana The reason? “Per l’abilità nel raccontare ciò che sfugge alla nostra ordinaria attenzione, e per la capacità di trasformare una città in un luogo incantato, dove l’invisibile diventa visibile e l’inascoltato trova una voce”.

Menzione speciale ad Aqueronte di Manuel Muñoz Rivas che, “con un raffinato senso della messa in scena, il film costruisce uno spazio di incontro dove le vite dei singoli creano una comunità temporanea, traghettando lo spettatore in un viaggio sospeso nel tempo e nello spazio.

Summer within di Summer Minerva e Adam Golub si aggiudica il Premio Laceno d’Oro Spazio Campania “Chiara Rigione”, assegnato dal critico cinematografico Domenico Saracino, dalla programmer e regista Adelaide De Fino e dal regista Elio Di Pace Il miglior pregio del film, che vince il premio di Euro 1000, sta “nel linguaggio composito, fra il digitale documentaristico e l’analogico della memoria, del sogno, della speranza, che genera nello spettatore un fecondo disorientamento che trova il suo compimento nel poetico finale”.

Lo stesso film vince anche il Red Couch Award per la distribuzione, consegnato dalla casa di distribuzione indipendente Red Couch Production, che ha assegnato la sua preferenza con la seguente motivazione: “Per la sensibilità di un racconto che parte dal passato per affermarsi nel quì e ora. Alla ricerca delle proprie origini e di un luogo da chiamare finalmente casa. Una storia personale destinata a diventare universale che cerca di abbattere il confine in cui ognuno rischia di sentirsi limitato”.

Tornando alla sezione campana, menzione Speciale della Giuria “Spazio Campania” 2023 a Sognando Venezia di Elisabetta Giannini che, “applicando alla forma gli stilemi tipici della comunicazione degli influencer, “Sognando Venezia” rappresenta un divertito ammonimento sulla deriva narcisista e autocelebrativa delle giovanissime generazioni e si congeda dallo spettatore con un inquietante senso di vuoto”.

Il Premio Supercinema, il riconoscimento all’eccellenza nel campo del Design per il Cinema, va a Neighbour Abdi di Douwe Dijkstra Dalla motivazione, “Per l’utilizzo interessante di props e green screen che dominano la scena, con i suoi continui ribaltamenti tra racconto meta cinematografico e realtà. Il piano contenutistico e quello stilistico risultano sempre coerentemente tenuti insieme dal racconto, così come il prodotto finale e il suo ‘making of’. Strumenti cinematografici convenzionali e noti vengono impiegati in maniera innovativa e accattivante, generando un prodotto interessante e accattivante”.

Per la giuria popolare si aggiudica la sezione “Laceno d’Oro 48” Segnali di vita di Leandro Picarella, con la seguente motivazione: “Nel villaggio di Lignan, all’ombra di un telescopio dell’Osservatorio astronomico, un ricercatore mette sotto la lente di ingrandimento le dinamiche degli astri e quelle umane del piccolo borgo. Lo sguardo del regista riannoda i linguaggi della scienza, dell’amore, della poesia, della vita. La ricerca galileiana di un linguaggio universale lega la razionalità più assoluta alla necessità antropologiche. Lo sguardo del regista Leandro Picarella recupera insieme la profondità di un cielo luminoso e di un gesto quotidiano, che fa fiorire il cielo dei colori della terra e degli uomini, che ci radica agli affetti e alla terra mentre ci libera e consola. Mescolando realtà e finzione, terra e cielo, evidenza e mistero, noto ed ignoto, cambiano intanto le convinzioni dello spettatore, che si riscopre spaesato davanti all’immensità dell’altro, polvere di stelle che può ora tornare “a riveder le stelle”.

Menzione speciale a At night, the red sky di Ali Razi: “Passato e presente, piazze e montagne si fondono nella memoria del regista Ali Razi che riesce a costruire immagini soffuse e dolorose per evocare voci ascoltate, echi lontani. Immagini leggere di radici profonde che ci mostrano una catabasi che si fa redenzione e prendono forma in una scelta necessaria.

Attraverso l’uso di filmati-ricordi, Ali Razi ci conduce nei labirinti di una società in conflitto. Il tempo si trasforma in un ciclo perenne. Così gli scontri del 2022 trovano un riflesso in quelli del 1979 e dell’1980. Antigone diventa guida della consapevolezza e della riscoperta, voce antica, che lega Occidente e Oriente, corpo di donna e forza di uomo, sorella e compagna, ma anche madre e padre nella determinazione della sua protesta. La sua figura riaffiora come un monito. Lei, che non è nata per condividere l’odio, ma l’amore rappresenta la chiave di senso di un racconto che fatica ancora a trovare il proprio definitivo finale”.

Mentre per la sezione “Spazio Campania” la Giuria Pop ha decretato la vincita di Flegrea – Un futuro per Bagnoli di Stefano Romano, con la seguente motivazione: “Stefano Romano ci racconta la storia di un quartiere che non si arrende, di una comunità che raccoglie i cocci di scelte miopi e reagisce alle tante promesse mancate. Sullo sfondo, una bonifica mai conclusa e lo scheletro di fabbrica che sovrasta in ogni paesaggio. I protagonisti, Federica e Ciro due fratelli ventenni, si raccontano in modo sincero e credibile. Sono due persone, non due personaggi, scissi tra la voglia di crescere e la paura di dover rinunciare ai propri sogni. Il loro legame con una terra, baciata dal sole ma rinnegata dalla politica, diventa occasione per riflettere sul valore delle scelte, sui condizionamenti ambientali, sulla fiducia verso il futuro”.

Menzione speciale ad About love di Diego Capone“Agli antipodi dell’artificio e degli effetti speciali, Diego Capone registra, all’insaputa dei nonni, tutta la poesia della loro quotidianità, della loro semplicità, del loro dialetto. La scelta del bianco e nero sublima la visione di un tempo passato, la colonna sonora ne rafforza la dimensione del ricordo e la sensazione di nostalgia. La preparazione di un semplice pranzo diventa metafora di un appuntamento con la vita, in una dimensione sospesa e universale. Dialoghi scarni, tanti silenzi, una sola certezza: è qui che nonostante tutto va cercato il senso dell’amore”.

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