Anno 2020. Come un replicante che non si rassegna a morire, ogni festival ha dovuto fare i conti con la dimensione virtuale e ripensare la propria formula. Non possiamo più toccarci. Le nostre città sono, al tempo stesso, sovrappopolate e deserte. Viaggiamo negli schermi di smartphone e tablet, ci ricopriamo di filtri che ci rendono disumani (…o “più umani degli umani“?), parliamo registrando vocali, cancelliamo, riscriviamo, linkiamo, uploadiamo, clickiamo. Avevamo bisogno di un’immagine che raccontasse l’immersione in questo vortice. Persiste, però, il desiderio antico del contatto. Un luccichìo che sfarfalla, un’interferenza che prova a emergere dal buio.
Buona visione, dal Laceno d’oro, edizione 45
Artwork @SilvioGiordano2020