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Intervista a Luca Sorgato, regista del cortometraggio Sbadigli

Qual è stato il tuo percorso artistico?

Il mio è un percorso da autodidatta. Ho iniziato a fare dei piccoli lavori video con amici nel 2007, ma il primo cortometraggio Ventilatore l’ho realizzato a trentatré anni, dopo diverse prove non riuscite. Ho lavorato diversi anni come operatore televisivo e in quel periodo filmavo di tutto. Ho covato tanta amarezza e disgusto ma allo stesso tempo ho scoperto un interessante lato grottesco dell’esistenza. Sono stato fortunato perché ho potuto osservare e raccogliere informazioni in circostanze insolite. La mia intenzione è continuare a rievocare quella particolare condizione nei film che realizzo.

Parliamo del tuo progetto in concorso al Laceno d’Oro, qual è stata la scintilla? Come è cominciato questo lavoro?

La scintilla di Sbadigli, come nei primi due capitoli della trilogia Ventilatore e Pistacchi, è stata la poesia di Attilio Lolini. In questo caso si tratta di una poesia apatica, che descrive un sole svogliato, che fatica a sorgere e un individuo che sbadiglia ripetutamente. Per quanto mi riguarda, le idee arrivano sempre da qualcosa di cartaceo, uno scontrino o una vecchia rivista. Ho cominciato questo lavoro trovando su eBay una vecchia cartolina raffigurante un pupazzo di neve che si scioglie al sole. Quell’immagine di condanna è stata la chiave per proseguire.

Finalmente il cinema e i festival stanno tornando nelle sale. Pensi che dopo questi due anni il cinema, dalla produzione alla distribuzione e alla fruizione, sia inesorabilmente cambiato?

Penso che il cambiamento nel cinema ci sia stato ben prima di questi due anni. Il covid è stato un grande limite, sia per la produzione sia per la distribuzione, ma nonostante il limite artistico sia benefico, in questo caso ha prodotto solo una gran quantità di film brutti. Io compreso ne ho realizzato uno. Il cinema del mio paese di provincia è stato chiuso all’inizio degli anni 90, poco dopo hanno aperto un multisala orribile con pizzerie e negozi. Mi piace andare al cinema, ma da quel momento ho preferito i dvd. Mi pare che gli esseri umani col nuovo tendano sempre al peggio. Ma non riguarda solo il cinema, è un imbruttimento complessivo del mondo.

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